La prima notizia relativa al castello è contenuta nella concessione del 1230, con la quale il vescovo Gerardo permise ad Arnoldo di Cagnò, figlio di Rambaldo di Cagnò, di costruire nei pressi di Caldes una domus murata.

Dalla famiglia Caldesio il castello passò nel 1464 alla famiglia Thun, che inglobò la primitiva torre in un nuovo edificio a pianta quadrata che corrisponde nelle forme, all'attuale castello.Su committenza di Simone e Filippo Thun nel 1572 si aggiunse la torricella nel lato nord contenente la scala a chiocciola in pietra.Nel 1880 il castello fu acquistato da una famiglia locale, ed ora è di proprietà della Provincia Autonoma di Trento che ha proceduto al suo restauro.L'interno è affascinante e presenta soffitti a volte, rivestimenti lignei e sale affrescate.A pianoterra, appena entrati dal portale lapideo a bugne, si trova un ampio ambiente con pavimento in ciottoli. Sulla destra scendendo qualche gradino si trova la così detta Sala della Colonna, che costituisce il primo livello della torre duecentesca. Dall'atrio si sale a sinistra nei due locali delle Cucine e a destra nella Sala del Dazio, con soffitto a travature e colonna centrale in legno. Dalla scala a chiocciola lapidea si ascende ai piani superiori.Notevoli sono la stanza del conte ed il salone da ballo.Salendo la scala in legno della torre si entra in una stanza con voltino a crociera completamente affrescata, teatro di antiche leggende riguardanti la prigionia della sfortunata contessina Maria Elisabetta Thun.La leggenda racconta della bella Olinda e del suo amore per Arunte menestrello di corte. Amore contrastato dal padre Rodemondo che per impedire il matrimonio, fa rinchiudere Olinda nella piccola prigione del castello, dove morirà d'amore. La leggenda vuole che tutti gli affreschi della piccola stanza conosciuta come "La prigione di Olinda" siano opera sua.In molti hanno apposto qui la firma, quando il castello era accessibile alla comunità, in segno di ricordo della bella Olinda e del suo innamorato Arunte.All'esterno si trova la piccola Cappella della Natività di Maria, della quale si ha notizia già nel 1571, tutta affrescata dal pittore Elia Naurizio nel 1629. Alle pareti è visibile un ciclo mariano: la nascita, la presentazione al tempio, lo sposalizio e l'assunzione in cielo della Madonna.
Il Castello sarà in parte visitabile durante l'estate con ingresso libero.
ORARIO:dal 13 giugno al 18 ottobre tutti i giorni 10.00-18.00 (chiuso lunedì non festivo)